Salute e Malattia: Due Piatti di una Bilancia

LA SALUTE E LA MALATTIA NON SONO DUE FACCE DI UNA MEDAGLIA MA DUE PIATTI DI UNA BILANCIA

La Psicologia della Salute è una scienza piuttosto recente. È nata, infatti, nel 1976 quando l’American Psychological Association ha creato la Divisione di Health Psychology. Dieci anni dopo anche in Europa è stato organizzato il primo congresso di Psicologia della Salute.

Ufficialmente la psicologia in quegli anni ha iniziato ad occuparsi di tutti gli aspetti psichici, emotivi e motivazionali che ruotano intorno alla salute degli individui e della comunità più in generale: ad esempio, ha studiato i comportamenti a rischio per la salute, gli aspetti emotivi e cognitivi conseguenti all’insorgere delle malattie (sia transitorie che croniche) e le risorse psichiche a disposizione, da potenziare o da costruire per gestire le malattie e le loro conseguenze sulla qualità di vita.

Sebbene sembri una scienza giovane, in realtà il legame tra corpo e psiche nel mondo occidentale è stato oggetto di studio sin da Alcmeone di Crotone (biologo del V secolo a.C.). Secondo Alcmeone, la salute era il risultato di un equilibrio armonico ed omogeneo di tutte le qualità che costituiscono il corpo umano. Nel medesimo periodo, nella sua scuola di Kos, Ippocrate descriveva l’oggetto della medicina, il corpo, come una realtà unitaria, una totalità composta di vari umori e organi. Secondo Ippocrate nel corpo sano essi si trovano in una condizione di equilibrio: la rottura dell’equilibrio dava luogo alla malattia.

Il collegamento tra mente e corpo

Ora, nei secoli siamo diventati sempre più cartesiani, ed abbiamo distinto la salute fisica da quella psichica. Eppure: quando ci facciamo male possiamo avere paura o ansia. Oppure, quando ci spaventiamo ci viene mal di stomaco o la nausea etc… Perciò, quando ci accade qualcosa al corpo, come una malattia o un trauma anche la nostra mente e le nostre emozioni ne risentono.

La psicologia è, purtroppo, anch’essa cartesiana perché non è in grado di occuparsi della salute del corpo, ma si affianca alla medicina come un’alleata affinché le malattie, le disabilità e le difficoltà del corpo possano essere gestite ed affrontate al meglio.

Queste riflessioni, che sembrano scarsamente scientifiche, sono, invece, la sintesi della più moderna e all’avanguardia visione della salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, definisce la salute come “presenza di benessere biologico, mentale e sociale e non mera assenza di malattia”. Gli antichi, prima, e l’OMS, poi, ci ricordano di essere BIO-PSICO-SOCIALI: di considerare, cioè, l’individuo nella sua interezza, nei suoi aspetti biologici, psicologici e sociali.

Inoltre, la salute e la malattia non sono due poli opposti di uno stesso filo. Non sono agli antipodi di un sistema ma sono continuamente presenti perché parzialmente indipendenti, e perciò sempre in relazione tra loro. La salute e la malattia sono come due piatti di una stessa bilancia: parte di un unico strumento, in relazione tra loro, parzialmente indipendenti e in continuo bilanciamento o sbilanciamento… a seconda dei casi, delle situazioni e dal punto di vista da cui li guardiamo!!!

Una nuova idea di benessere

Infine, è necessario sottolineare un terzo aspetto: la definizione di salute dell’OMS sposta l’accento dall’assenza di malattia alla presenza di benessere, dal negativo al positivo, dalla cura alla prevenzione. Studi scientifici recenti sottolineano che in condizioni di patologie croniche anche gravi è possibile riportare cambiamenti positivi di personalità, aumento delle risorse personali, maggiori propositi di vita e spiritualità, relazioni più intime con gli altri, e revisione delle priorità di vita.

La psicologia della salute lavora affinché le persone possano essere felici e percepire una buona qualità di vita anche in condizioni di malattia e disabilità. Sembra un’eresia ma si può! Sembra un paradosso ma il benessere nella malattia e nella disabilità esiste!

La buona qualità di vita nella malattia e nella disabilità esiste!

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